Licenza Creative Commons
Questo/a opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia .

Translate

Boccheggiano è la più grande delle frazioni del comune di Montieri in provincia di Grosseto e si trova a 675 metri s.l.m. sulla sommità di un poggio nel cuore delle Colline Metallifere grossetane.
I primi documenti storici che attestano l'esistenza del paese risalgono al XIII secolo e affermano che a quel tempo il vescovo di Volterra vantava dei diritti sul castello, costruito alla fine del XII secolo. Nel 1291 il castello di Boccheggiano passò nelle mani della famiglia Salimbeni che operò negli anni una intensa attività costruttiva, dotandolo di una cinta muraria con due porte di accesso fortificate. Di una di queste, la Porta della Torricella, rimangono dei ruderi ancora visibili e ben conservati (anche se poco curati) che danno una idea dell'imponenza della fortificazione preesistente. Della Porta di Villa, invece, non rimane traccia perché fu inglobata negli edifici costruiti a ridosso e all'interno del castello nel corso dei secoli. Al periodo medievale risalgono anche le due chiese di San Sebastiano e San Bartolomeo, quest'ultima ristrutturata durante l'Ottocento.
La famiglia dei Salimbeni cedette alla Repubblica senese intorno al 1350.
Nel 1444 fu definitivamente occupato da Siena ed a questo periodo risale la distruzione del cassero.
Nel 1608 i1 Granduca Ferdinando I lo riunì al Marchesato di Montieri, donandolo ai Capizzucchi di Roma.
Dichiarato feudo da Ferdinando VI, fu accordato nel 1621 col titolo di Marchesato ad Antonio Salviati, nobile fiorentino, e alla stessa famiglia rimase fino a1 1749, quando entrò in vigore la legge sull'abolizione dei feudi granducali.
Con i Lorena si registrò un incremento demografico, che provocò mutamenti nella topografia insediativa, con la nascita di sobborghi esterni all'antico perimetro, anche se le modifiche più consistenti si sono avute in questo secolo, in relazione allo sviluppo dell'attività mineraria.
Le fortificazioni di Boccheggiano vennero distrutte dopo la definitiva occupazione dei Senesi, e il sistema difensivo delle Mura di Boccheggiano è visibile solo in qualche tratto, con una porta ad arco tondo in conci di pietra. Da segnalare la chiesa di San Bartolomeo, intitolata al protettore del paese, nata sui resti del castello smantellato dai Senesi. La chiesa è stata restaurata in più occasioni: 1864 (quando venne realizzato anche il campanile), 1986, 1990.
La trecentesca chiesa di San Sebastiano, completamente restaurata ed ampliata alla metà del XVII secolo, accolse nel 1650 la statua di marmo di San Sebastiano opera di Bartolomeo Cennini. discepolo del fiorentino Pietro Tacca e collaboratore del Bernini. donata al paese dallo studioso di antichità Leonardo Agostini, che a Boccheggiano aveva avuto i natali.
Da segnalare, infine, la presenza della Sala teatrale di Boccheggiano, che costituisce il teatro comunale di Montieri, e il parco artistico denominato Giardino dei Suoni, di Paul Fuchs.

il Teatro di Boccheggiano



La Sala teatrale di Boccheggiano costituisce il teatro dell'omonima frazione di Montieri, oltre a rappresentare la sala teatrale comunale per il suddetto comune delle Colline Metallifere grossetane.
Ubicato all'ingresso di Boccheggiano,l'edificio venne costruito nel 1927 dalla Società Montecatini come dopolavoro per i propri dipendenti.
La struttura, pur di medie dimensioni, presenta un interessante sviluppo planimetrico, tipico dell'architettura moderna realizzata in epoca fascista, che allude in pianta ad un'aquila con le ali aperte. Interessante anche il corpo centrale che in facciata immette sull'asse longitudinale principale costituito dalla sala, ai cui lati si innestano gli ambienti dedicati alla vita sociale.
Dopo essere passato in proprietà alla ditta Solmine, è stato gestito fino alla fine degli anni 80 dall' Associazione Pro Loco di Boccheggiano. In seguito, diventato di proprietà comunale, è stato interessato da un intervento di restauro e adeguamento realizzato nel 1994-95 su progetto dell'ingegner Faccendi.
La struttura è utilizzata per attività di teatro per ragazzi, teatro di prosa, teatro amatoriale, concerti di musica da camera e leggera.